Cassiani si dimette, Mastella nomina Belloni e l’Ordine di Roma ricorre al TAR che gli dà ragione.
La notizia la aveva
anticipata il direttore
di questa testata
nell’articolo di fondo dello
scorso numero dal titolo
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Il Presidente dell’Ordine
degli Avvocati di Roma,
Alessandro Cassiani, eletto
quale componente per il
distretto della corte di Appello
di Roma al CNF, si
era dimesso.
Così il 9 Luglio 2007 la
apposita Commissione del
Ministero della Giustizia
aveva proclamato eletto il
sen. avv. Antonio Belloni,
presidente dell’Ordine degli
Avvocati di Rieti e primo
dei non eletti.
A questo punto l’Ordine
degli Avvocati di Roma ricorre
al Tar del Lazio, impugnando
il provvedimento ministeriale.
Sin qui finisce la <> anticipata lo
scorso numero ed inizia la
notizia vera e propria in
quanto i protagonisti della
causa sono personalità di
spicco nel mondo forense
anche politicamente impegnate.
A difendere l’Ordine degli
Avvocati di Roma vengono
chiamati gli avv.ti Paolo
Berruti e Piero Sandulli.
Quest’ultimo, ex componente
del Consiglio romano,
è noto anche quale
esponente politico, in
quanto, allorché era sindaco
l’on. Rutelli, 1993 al
1997 è stato Assessore ai
Servizi legali e giuridici
del Comune di Roma.
Viceversa l’avv. Antonio
Belloni, già senatore per il
CCD nella legislatura dal
1994 al 1996, era stato
candidato nel 2006 al Senato
per la lista Udeur del
futuro Ministro della giustizia,
Clemente Mastella,
seguendo in lista un altro
noto penalista romano,
l’avv. Titta Madia.
Quale suo difensore l’avv.
Belloni ha scelto l’avv. Filippo
Lubrano, già componte
del CNF e, soprattutto,
già presidente dell’Ordine
degli Avvocati di
Roma.
Il ruolo dei protagonisti
non ha fatto mancare educatissime battute al vetriolo
e polemiche collegate
al comune impegno politico
tra l’avv. Belloni ed il
Ministro della Giustizia,
la cui commissione ha
proceduto alla sua proclamazione
quale eletto dopo
le dimissioni dell’avv.
Cassiani.
Infatti, malgrado sia probabilmente
sconosciuta
anche da parte della maggioranza
degli avvocati, la
questione se, in seguito a
morte o a dimissioni di un
componente del CNF debba
subentrare il primo dei
non eletti o si debba procedere
a nuova nomina è
ormai pacifica in punto di
diritto, atteso che sulla
materia si pronunciò il 20
Giugno 2002 la Corte Costituzionale
con l’ordinanza
n° 260.
E’ quindi pacifico in diritto
che il Ministero della
Giustizia non poteva proclamare
eletto l’avv. Belloni
in seguito alle dimissioni
dell’avv. Cassiani: si
potrà dissentire dal punto
di vista politico sulla giustezza
o meno della norma
del 1944 che così stabilisce
o sul fatto che
l’Ente pubblico Ordine
degli Avvocati di Roma
abbia agito in giudizio per
un evento di cui è stato
causa la scelta del proprio
presidente, ma il TAR del
Lazio non poteva fare altro
che sospendere l’esecuzione
della proclamazione
dell’avv. Belloni.
Resta il fatto che la vicenda
ha infranto i buoni rapporti
tra due Ordini degli
Avvocati del Lazio e che
ha privato, allo stato, il
distretto della Corte di
Appello di Roma del proprio
rappresentante al
CNF.
L’avvocatura ed i cittadini
non possono non domandarsi:
ma tutto ciò non
poteva essere evitato?
Di R. C.