Consulenti tecnici e periti a congresso
Si è concluso a Roma il 4° CONVEGNO NAZIONALE
del Consulente tecnico e del Perito presso il Tribunale di Roma piazzale Clodio aula Occorsio. Presenti magistrati di spicco del Tribunale di Roma tra i quali: Antonio Cappiello (Presidente di sez. corte di assise di appello) famoso per i processi di Ustica e via Poma, omicidio D’Antona, omicidio
Reggiani e tanti altri. Presente anche il Presidente dell’ordine degli avvocati Avv. Alessandro Cassini, l’Avv Antonio Ferdinando De Simone (membro del direttivo dell’associazione Nazionale Forense), il Sen. Prof. Avv. Guido Calvi e molti altri. In un suo intervento il Dott. Antonio Cappiello, parlando dei
guai che i periti possono causare ad un processo ha detto: “se nel caso Ustica non ci sono state
condanne la colpa deve essere fatta ricadere sui periti che non si sono dimostrati all’altezza,
impedendo ai magistrati di avere elementi sui quali fondare delle condanne”. Alcuni periti risentiti hanno detto che alla fine si dirà che a far cadere l’aereo sono stati loro. Quando un magistrato dopo aver richiesto una perizia, non è contento dell’esito
e ne chiede altre non è colpa dei consulenti.
Polemicamente alcuni hanno detto che se nelle perizie si fosse parlato solo di cedimento strutturale come volevano i militari, anche i magistrati sarebbero stati contenti.
Durante lo stesso congresso il Dott. Cappiello ha riproposto il suo pensiero sul caso Ustica anche
alle molte televisioni presenti. Nel convegno sono usciti dati sconfortanti: 18.000 consulenti solo al tribunale di Roma, ma molti di loro sono dagli stessi
magistrati considerati impreparati per svolgere l’attività. Ci vogliono in media quasi 5 anni per avere giustizia durante una causa civile, quasi 9 anni per chiudere un fallimento, lo stato Italiano spende enormi risorse per le condanne che subisce nei ricorsi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo
per violazione dei termini di ragionevole durata del processo. Secondo il Dott Fabio Massimo Gallo
(presidente sez. lavoro presso il Tribunale di Roma), ci sono troppi tribunali e molti andrebbero
chiusi, recuperando risorse per aumentare il personale. Solo a Perugia ci sono 5 sezioni distaccate inutili, quindi non sono pochi i Magistrati, ma certamente sono male utilizzati. Alcuni
Giudici devono scrivere le sentenze a casa, perché non hanno nemmeno un’aula ed una scrivania disponibile. La giornata è stata imperniata intorno alle proposte che ha illustrato il Segretario Nazionale del Collegio Periti Italiani Arch. Alessio Russo che di seguito riassumiamo. E’evidente che esiste una vera e p r o p r i a questione della qualità professionale e della trasparenza delle procedure relative ai consulenti e all’area della consulenza. Non sembrano essere più sufficienti, infatti, quali requisiti, la “speciale competenza nella materia, la condotta morale specchiata e l’iscrizione alle rispettive associazioni
professionali”. In questo senso emerge la necessità di una riforma sistematica che individui
non solo soluzioni normative ma, soprattutto, strumenti concreti da utilizzare quotidianamente
che impediscano il ripetersi di disfunzioni e di cattive prassi caratterizzate da scarsa trasparenza, lassismo, mancati controlli, ecc. Ciò che emerge in
maniera certa dall’esame dell’attuale situazione è che questo settore è in stato di abbandono e per questo sono possibili comportamenti scorretti, modalità differenti di nomina e di controllo,
assenza di sanzioni. Alcune di queste questioni sono al centro di riflessioni e di proposte legislative in sede italiana e comunitaria. Tutti: periti, magistrati e politici presenti, hanno concluso che sarebbe auspicabile una riforma urgente per creare
un sistema di tre associazioni certificanti che provvedano alla formazione e all’aggiornamento
proprio come attualmente fa il Collegio Periti Italiani. Tra i politici presenti o intervenuti tramite
collegamento video: l’ On Piertro Tidei (Membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati) il Sen. Stefano Pedica, l’On Francesco
De Angelis (Assessore alla Piccola e Media Impresa, Commercio e Artigianato, l’On Francesco
Saponaro (Membro Commissione Affari Comunitari Regione Lazio). In particolare, l’On Saponaro ha proposto il Collegio Periti Italiani come interlocutore diretto per la riforma, riconoscendo l’ottimo lavoro svolto negli anni a favore e per il miglioramento della categoria.
Carmen Langellotto