Impresa intangibile nei mercati internazionali
Date: Friday, December 18 @ 17:19:53 CET
Topic: Articolo


Il capitale nascosto da vlorizzare e comunicare

La situazione complessa e di accanita competizione sui mercati internazionali induce le imprese a rendere esplicite e a sviluppare tutte le risorse disponibili, rendendole sempre più consapevoli della necessità di dotarsi di strumenti che consentano loro di rendere visibili, gestire e monitorare anche quegli aspetti intangibili che contribuiscono alla creazione del valore.
I metodi di natura economico- finanziaria generalmente utilizzati per la stesura del bilancio riescono però ad evidenziare solo alcuni aspetti del valore delle aziende e si limitano a fornire una fotografia del presente senza indicare le potenzialità di crescita. Inoltre non riescono a rendere conto delle differenti strutture patrimoniali: quella di un’azienda manifatturiera è ad esempio assai diversa da quella di un’azienda di servizi e ancor più da un’azienda hi-tech. Nei fatti, i valori intangibili (legati alla componente umana, le competenze, la capacità di innovazione, la reputazione, la soddisfazione dei clienti...) non riescono ad essere misurati in modo adeguato. In pratica gran parte del valore dell’azienda, ossia la differenza fra il valore contabile e il suo valore di mercato, deriva da beni intangibili quali marchio, clienti, ripetitività del business, portafoglio ordini, canali distributivi, contratti sottoscritti, accordi, licenze, capitale umano, proprietà intellettuale, software, capacità organizzativa e altro ancora.
Oggi, come mai in passato, sarebbe particolarmente importante non solo conoscere e misurare queste variabili, ma saperle comunicare bene al mercato.
Non solo per un problema di immagine che l’azienda può fornire di sè, ma soprattutto per riuscire a finanziare in modo adeguato le proprie strategie di sviluppo gestendo nel contempo i rischi. Il Bilancio dell’Intangibile o Bilancio del Capitale Intellettuale, sta ad esempio diventando uno degli elementi di valutazione necessari per ottenere finanziamenti nell’ottica della direttiva europea Basilea II, la nuova regolamentazione bancaria sui requisiti patrimoniali delle aziende.
Il rapporto del capitale intellettuale diventa un metodo innovativo per rendere trasparenti le informazioni e facilitare l’accesso al credito.
Alcune tra le primarie banche europee, oltre a misurare elementi di tipo quantitativo (indebitamento, investimenti, redditività, liquidità), hanno affiancato una raccolta di informazioni su elementi qualitativi e intangibili quali le capacità gestionali, la competitività, la struttura societaria e organizzativa.
“Secondo uno studio svedese, in un ospedale gli elementi tangibili (immobili, attrezzature, etc.) rappresentano solo il 15% del valore; tutto il resto sta negli elementi intangibili (risorse umane, spirito di servizio, competenze, il saper fare, le procedure, la reputazione, la cortesia, la fiducia e immagine esterna…).
Se in un ospedale l’85% del valore è intangibile, quanto sarà quello di una associazione, di un Ente Locale, di una Camera di Commercio o di un’azienda ad alta tecnologia. Ma anche per aziende tradizionali o aziende note sul mercato internazionale, il valore contabile rappresenta solo una modesta componente del valore dell’azienda (figura 1).
In Italia si è ancora alle fasi iniziali dell’attenzione al problema, dove ha fatto da apripista un’azienda come Brembo, che pubblica dal 2004 un rapporto sul capitale intangibile (redatto fin dal 1999, ma esclusivamente per uso interno). Cominciano tuttavia a circolare rapporti su impegno sociale, codice etico e ambientale, corporate governance, risk management che sembrano indicare la necessità di distinguersi dai concorrenti fornendo informazioni non finanziare al mercato e agli stakeholder.
Definire, misurare, monitorare il capitale intellettuale. Il bilancio dell’intangibile sta diventando uno strumento di valutazione del patrimonio intellettuale dell’azienda e del monitoraggio nel tempo dei principali fattori, interni ed esterni, che generano valore per l’azienda stessa.Il Bilancio dell’Intangibile non intende essere solo uno strumento di contabilità del patrimonio intellettuale dell’azienda, ma anche di monitoraggio nel tempo dei fattori che sono ritenuti le principali fonti di creazione di valore per l’azienda, compresi nel concetto complessivo diCapitale Intellettuale. Il Bilancio riveste dunque un ruolo fondamentale non solo come mezzo di comunicazione verso l’esterno, ma anche, e soprattutto, come strumento di gestione strategica interna, ovvero di indirizzo delle politiche aziendali di sviluppo del Capitale Intellettuale.
Le fonti internazionali, supportate dalle concrete esperienze, hanno individuato tre componenti fondamentali del Capitale Intellettuale( che saranno sviluppate nei prossimi numeri di In-Giustizia): • il capitale relazionale, che rappresenta l’insieme di relazioni instaurate dall’azienda con il mercato e di cui costituiscono parte integrante elementi quali i rapporti con i clienti, il loro grado di soddisfazione, l’immagine aziendale, la conoscenza e la diffusione del marchio; • il capitale strutturale, rappresentato dalle tecnologie di cui l’azienda dispone e dalle metodologie adottate nello sviluppo della propria attività; i suoi processi, i metodi e i sistemi di valutazione del rischio e di gestione della forza vendita; la struttura finanziaria; il patrimonio informativo e i sistemi di comunicazione; • il capitale umano, costituito dall’esperienza collettiva, dalla capacità di affrontare e risolvere i problemi, dalle attitudini manageriali presenti in ciascun dipendente dell’azienda.
È importante sottolineare che lo scopo del rapporto del capitale intellettuale, a Risk management differenza di quanto accade con un bilancio tradizionale dove l’accuratezza dei numeri è fondamentale, non è tanto la precisione quantitativa dell’informazione, quanto la comprensione della tendenza e della dinamica nella correlazione fra i principali fattori che determinano la creazione del valore. Ciò che conta dunque è soprattutto l’evidenza dei collegamenti fra i diversi indicatori e la possibilità di stabilire correlazioni fra questi.

Giuseppe Brancati
**STUDIO DI INGEGNERIA GESTIONALE–PARTNER IN.TE.SI





This article comes from


The URL for this story is:
/modules.php?name=News&file=article&sid=639
- Access Denied

Benvenuti in

Menù
· All Categories
· Ambiente
· Amministrazione
· Arte
· Assicurazioni
· Attualità
· Avvocatura
· Banche
· Carceri
· Certificazioni
· Consumatori
· Corruzione
· Costume
· Criminalità
· Cultura
· Dati personali
· Diritti
· Diritti d'autore
· Diritto
· Editoriali
· Etica
· Fallimenti
· Famiglia
· Formazione
· Giurisprudenza
· Giustizia
· Internazionale
· Internet
· Interviste
· Investigazioni
· Lavoro
· Lazio
· Locazioni
· Magistratura
· Medicina legale
· nulla
· Previdenza
· Psicologia
· Riforme
· Roma
· Sanità
· Società
· Teatro
· Tecnologia
· Trasparenza
· Uffici giudiziari
· Unione Europea
· Università


Languages
Select Interface Language:



Modules
· Home
· Archivio Articoli
· Argomenti
· AvantGo
· Collegamenti
· Contatti
· Content
· Downloads
· Invia notizie
· Pagina
· Primi 10
· Sezioni
· Trenitalia


Chi è in linea
There are currently, 36 guest(s) and 0 member(s) that are online.

You are Anonymous user. You can register for free by clicking here


  
: Access Denied

You are trying to access a restricted area.

We are Sorry but this section of our site is for Subscribed Users Only.

[ Go Back ]
Web site engine's code is Copyright © 2002 by PHP-Nuke. All Rights Reserved. PHP-Nuke is Free Software released under the GNU/GPL license.
Page Generation: 0.443 Seconds