La rilevanza del patrimonio intangibile
Proviamo a seguire
il”fil rouge” tracciato
nei precedenti
interventi ed introduciamo,
oggi, un tema
estremamente attuale:
La rilevanza ed i caratteri
del Patrimonio Intangibile
nel Family business.
Sul patrimonio intangibile
dell’azienda incidono: il livello
delle conoscenze, i
valori reputazionali, il
grado di coesione ed appartenenza
delle risorse
umane ma soprattutto incide
il modo in cui detti
aspetti si combinano fra di
loro e con le risorse tangibili.
Il valore del Patrimonio
Intangible è determinato
dall’integrazione dei:
valori reputazionali, livello
delle conoscenze, grado
di coesione ed appartenenza
delle risorse umane. La
disponibilità delle risorse
finanziarie è condizione
positiva, ma sono fondamentali:
la capacità di innovare,
il grado e la diffusione
delle competenze e
del know-how fra le risorse
umane, la percezione
dell’immagine aziendale,
la qualità delle relazioni
instaurate con il mercato.
Vanno comunque considerate
le principali caratteristiche/
punti di forza dei
beni intangibili: la deperibilità.
Il patrimonio intangibile
va continuamente
alimentato poiché è soggetto
a rapido deterioramento;
la difficolta’ di copiatura.
La creazione del
patrimonio di risorse intangibili
richiede sforzi e
tempi notevolmente superiori
rispetto all’acquisizione
di qualsiasi altra risorsa;
la unicita’. Ogni impresa
possiede un patrimonio
intangibile particolare
che la differenzia rispetto
alle altre imprese. Per valorizzare
gli elementi intangibili
nel sistema “Family
Business” si può costruire
un sistema informativo
che valorizzi tutti
gli aspetti tipici di tale particolare
tipo di azienda. E’
necessario, però, scomporre
tutte le attività/processi
secondo le seguenti direttrici/
dimensioni: Tecnicoproduttiva,
commerciale
finanziaria, manageriale,
del consenso sociale e storico
culturale. La dimensione
tecnico-produttiva
attiene alle competenze ed
alle professionalità che
consentono l’applicazione
di innovative tecnologie da
parte del personale tecnico
e che si riverbera positivamente
sul grado di affidabilità
dei prodotti e sulla
capacità di attrarre risorse
umane qualificate. Su questo
aspetto incidono: la politica
di formazione ed aggiornamento,
la proiezione
dell’azione verso la ricerca
e sviluppo, la definizione
di un sistema premiante
nei confronti delle risorse
umane, la capacità del soggetto
economico di saper
creare e gestire il senso di
orgoglio ed appartenenza
all’azienda. La dimensione
commerciale riguarda la
predisposizione e la capacità
di comprendere ed anticipare
i bisogni del mercato
e si correla positivamente
con il grado di fidelizzazione
della clientela e
con il prestigio del proprio
marchio. La dimensione finanziaria
concerne il livello
ed il grado di formazione
e ed esperienza delle
risorse professionali chiamate
a gestire la funzione
finanziaria in modo organico
ed integrato con le
esigenze aziendale. Professionalità
e competenza
specifica – soprattutto alla
luce dei cambiamenti in atto
con Basilea II – offrono
in questo caso maggiori e
diverse possibilità di ricorrere
alle fonti di finanziamento
esterne. La dimensione
manageriale chiama
in causa la vivacità economico-
intellettuale e la professionalità
dell’organo di
governo nell’indirizzare ed
interpretare l’orientamento
strategico di fondo, alimentando
così in modo
positivo anche l’immagine
e la reputazione del
management. La dimensione
relativa al consenso
sociale si riferisce alla capacità
di interpretare e
contestualizzare la funzione
sociale dell’azienda: assumono
rilievo la capacità
di dialogo ed il livello di
interazione con gli interlocutori
sociale che a loro
volta influenzano il grado
di fiducia dell’azienda nel
contesto economico sociale
di riferimento. La dimensione
storico culturale
ha significato soprattutto
per quelle aziende con significativa
longevità ed ha
lo scopo di evidenziare il
valore sociale del percorso
di sviluppo intrapreso nel
tempo. Dimensione di sintesi
delle altre in quanto
essa è sancita e si sostanzia
nell’insieme delle scelte
strategiche ed operative
assunte negli anni. È il caso
di quelle aziende che si
sono sviluppate in stretta
simbiosi con un territorio
di riferimento decretando,
di fatto, anche uno sviluppo
sociale dell’area di riferimento
al di fuori dell’investimento
tecnico-industriale
in senso stretto. E’
quindi corretto ed importante
quando parliamo di
aziende familiari enfatizzare
il ruolo e la loro capacità
di essere un sicuro riferimento
per lo sviluppo
nel contesto economico
sociale di riferimento.
Giuseppe Brancati